io le risposi. La Duchessa intenerita degnò stendermi la sua mano, e stringere dolcemente la mia:
Alzate gli occhi, amabile fanciulla; riguardatemi,
mi diss'ella con estrema bontà "parlatemi liberamente; voi non sapete quanto io sia portata per il sollievo delli sventurati; un dolore sì vivo, sì naturale mi penetra; siate sincera, io posso divenir vostra amica, vostra protettrice; voi m'interessate, comincio a scusarvi; voi siete giovine, milord Danby è amabile, egli vi ha piaciuto, e l'inclinazione dispone alla fiducia; ma come è egli arrivato a sedurvi? Quai furono quegli inganni che voi gli rimproverate?"
Né l'amore,
dissi "né l'imprudenza cagionarono la mia rovina; non fui sedotta, fui tradita, madama, indegnamente tradita! Abusò l'inumano de' giuramenti sacri, di una cerimonia santa, si beffò dell'onore, della verità, del cielo medesimo per acquistare dei diritti sopra un innocente fanciulla, per aggiungere l'infamia alla di lei miseria, per rapirle quel solo bene che la sorte avversa non avea potuto levarle."
La Duchessa fece un movimento di sorpresa, si alzò, ordinò alla sua cameriera di andare ad attenderla all'abitazione di mistriss Roberts, pensò tacendo e passeggiando per qualche tempo, e rivolgendosi a me:
Rifletteste voi benemi disse "al senso delle parole da voi pronunziate, all'enormità di una colpa che mi volete far credere? Dei giuramenti sacri? una cerimonia santa? Che dovrei io pensare, se i vostri detti fossero ben fondati? Ma lo veggo, il dolore vi offusca; calmate i vostri sensi troppo agitati, ritornate in voi stessa, cessate di temermi; amo milord Danby, ma la mia passione non mi altera, e non mi accieca; la tenera compassione che voi m'ispirate, mi occupa unicamente in questo momento.
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Duchessa Danby Duchessa Roberts Danby
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