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      Terminò le sue riflessioni in silenzio, indi a me avvicinandosi, prendendomi per la mano:
      Piangete, cara Miss, piangete,
      mi diss'ella "ma cessate di arrossir d'avvantaggio. Voi non siete che sventurata; milord Danby è il colpevole, egli è da compiangere piucché voi; tutto quello ch'egli vi ha detto è esattamente vero, all'eccezione de' suoi finti impegni con lady Bersey d'Arram, sua parente e mia. Io non ho alcuna nipote. Il conte di Sommerset mio fratello morì vent'anni sono senza essere stato ammogliato. Non potendo disporre di una gran parte de' miei beni senza contrarre un secondo matrimonio, mi vi determinai per assicurare nel tempo medesimo uno stato brillante a sir James; egli meritava allora l'interesse ch'io prendeva per la sua persona. Lasciando Bristol venni a Londra, e lo condussi meco; a mia sollecitazione il re degnò ammetterlo fra i grandi personaggi della Corona, gli accordò il titolo di conte Danby, e la Camera Alta lo ricevette nel numero dei pari del regno. Un matrimonio sì sproporzionato per l'età e per la ricchezza non eccitò i motteggiamenti di alcuno. I miei motivi erano conosciuti; mi hanno veduta con piacere rialzare la casa di Huntley, rendere il suo primo lustro ad un'antica famiglia, e riparare l'ingiustizia di una madre, la di cui condotta era biasimata; ma come la generosità soltanto mi aveva portata a formare questo legame, non presi un padrone prendendo un marito. Milord Danby acquistò dei diritti sopra i miei beni, senza acquistarne sopra la mia persona.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
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