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      Ah! Miss amabile, non vi vedrò dunque più? Che mi sia permesso di porre una condizione a questo duro sacrifizio; accordate una grazia, una sola grazia al mio pentimento; lasciatemi sperare dal tempo un fortunato cambiamento, lasciatemi scorgere da lontano la possibilità del vostro perdono; non ardirò domandarvelo che allora quando potrò offrirvi dei voti sacri e legittimi, e potrò ricevere in dono il nome di sposo, ch'io aveva indiscretamente usurpato. Una semplice promessa scritta di vostra mano soddisferà tutti i desideri che il più sventurato degli uomini osa ancor di formare. Domani, questa sera, vi condurranno nella vostra terra.
      P.S. In nome del cielo, non ascoltate più quell'orgoglio crudele che fu la sorgente de' nostri mali; non mi disperate con un rifiuto sprezzante. Deh! gran Dio! Chi può prevedere ove mi porterebbe la tema di credervi vagante nel mondo, esposta a mille perigli, e di perdere per sempre le vostre traccie? In mezzo dell'abbattimento ove l'immergono i rimproveri del mio cuore, non sono ravvivato che dalla speranza di assicurar il vostro stato, di renderlo un giorno giubilante e felice. Ah amabile, ed a me sempre cara Jenny! Voi di cui l'anima è si tenera, sì compassionevole, non mi private di questa dolce speranza, essa è l'unico bene che mi rimane.
     
      Ascoltai la lettura di questa lettera con impazienza, con indignazione; mi parve una continuazione degli artifizi di milord Danby. Il suo pentimento falso o vero non mi persuadeva; era lontana d'impegnarmi con delle promesse a conservargli dei diritti sopra la mia persona; mi sentiva umiliata dalle sue proposizioni, e più ancora dalle sue speranze.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





Dio Jenny Danby