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      Quando la ragione cominciò ad illuminarmi, divenni meno condiscendente. Accorgendomi quanto la differenza delle nostre fortune la rendeva pretendente, io mi sentiva umiliata, e non le cedeva senza pena e senza ribrezzo; sovente l'asprezza si meschiava nei nostri giuochi, e ancor più sovente da altercazioni vive erano terminati.
      Le fattezze di lady Sofia non erano affatto disaggradevoli, ma non poteva vantarsi di essere né bella, né amabile; la sua figura non era interessante; l'umor suo strano e volubile la rendeva insopportabile a tutti quelli che avevano la disgrazia di esserle sottomessi; l'alterigia, il capriccio, la vanità formavano il fondo del di lei carattere e divenne ancor più vana, più altera e più prosontuosa dopo che fu promessa in isposa al giovine conte d'Anglesey; ammesso questo amabile cavaliere ai nostri trattenimenti, si rivoltava di quando in quando contro le bizzarrie fantastiche di lady Sofia; ella esigeva da lui delle compiacenze ch'egli non si sentiva disposto di accordarle. Costretto a farle una corte assidua, a comparire impegnato di piacerle, egli poneva nel numero de' suoi doveri forzati e stucchevoli l'obbligazione di visitarla, e d'impiegare tutte le sue attenzioni per lei.
      Malgrado gl'impegni suoi, i suoi doveri e le sue affettate dimostrazioni, covava egli nel seno una secreta inclinazione per me; egli si asteneva di parlarmene, ma io me ne accorgeva bastantemente. La nostra posizione c'insegnò l'arte di nascondere a vicenda i nostri sentimenti.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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