La tristezza offuscò in un istante il sereno del di lui volto; lo vidi afflitto e trattenere le lacrime con fatica. Il mio cuore nuovamente s'intenerì, le mie saggie risoluzioni si dileguarono, e cedendo alle sue secrete istanze, ebbi la debolezza di dargli furtivamente la lettera.
Dopo quel giorno il nostro carteggio vicendevole divenne continuo e regolare. Sedotta dall'amore, allontanava dal mio spirito tutte le riflessioni capaci di combattere un'inclinazione sì lusinghevole. Le nostre lettere appassionate e interpreti de' nostri sentimenti aumentavano il nostro fuoco; i nostri cuori si compiacevano di ripetersi tutti i giorni le stesse cose. Contenti di amarci, benché senza speranza, questa corrispondenza secreta ci pareva bastare alla nostra felicità. L'avvicinamento del matrimonio di lady Sofia mi affiliggeva, ma senza causarmi quell'affanno che ordinariamente procede dalla gelosia. L'innocenza de' miei pensieri non mi permetteva di soperchiare i diritti di una sposa. Accostumata dalla mia infanzia all'idea di questo matrimonio, mi consolava di non essere legata al conte d'Anglesey in maniera da non potermi distaccare da lui. Doveva vivere con lady Sofia, e la mia secreta passione dovea limitarsi al piacer di vedere il Conte. Io supponeva in lui i medesimi desideri, ma ignorava i di lui progetti. Un avvenimento non preveduto fece cambiare la nostra situazione.
Le nozze di lady Sofia dovevano celebrarsi al termine di tre settimane; in questo frattempo milord Arundel ricevette la nuova della morte di suo fratello, governatore della Carolina.
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