Parlate, Miss, spiegatemi questo strano dolore che mi sorprende."
Che potevo io rispondere? Il solo ostacolo a questo matrimonio era il mio attaccamento al conte d'Anglesey; alcun'altra ragione di rifiutar milord Arundel non si presentava al mio spirito.
Sperava, madama,
le dissi, raddoppiando i miei pianti "sperava non dovervi giammai lasciare; il mio cuore si lusingava che voi mi avreste permesso di conservare sempre il titolo a me caro di vostra figlia; io non desiderava, io non voleva di più...
No,
interruppe Miledy, abbracciandomi teneramente "quest'alleanza non può allontanarvi da me; noi non comporremo che una sola famiglia, la contessa d'Arundel mi sarà cara quanto miss Adeline."
Scherzando in seguito e facendosi giuoco de' miei affanni, di cui conosceva ella il fondo, mi lasciò pregandomi di prendere un'aria meno trista, e di dispormi a ricevere convenientemente le congratulazioni de' nostri amici, e le attenzioni di milord Arundel.
Erano tutti sì lontani dal prevedere delle difficoltà su questo matrimonio, che si trattava pubblicamente e senza mistero. Avanti il terminar del giorno se ne sparse la voce, e nella stessa sera Milord ne ricevé i complimenti.
Quando lady Lattimer mi lasciò sola, apersi la lettera giornaliera ch'io aveva preparata per il conte d'Anglesey; vi aggiunsi la terribile notizia de' disegni di suo padre, la particolarità della di lui visita, e l'approvazione di lady Lattimer. Nella persuasione in cui era di non poter dispensarmi di obbedire, non gli domandai né consigli, né soccorsi, ma delle tenere consolazioni.
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