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      Tutti quelli ch'erano della società di Milord, si affrettarono a corteggiare la favorita del loro amico; la loro perfidia li trasportava a vantare, come un trionfo, il disprezzo che avevano per me insinuato nel cuore di mio marito. La moda autorizza quasi da per tutto questi tratti di giocondo libertinaggio.
      Dieciotto mesi durò questa mia posizione dolorosa. Sola nel più angusto recesso del mio appartamento, non mi nutriva che di riflessioni amare, e di speranze deboli e mal fondate. L'oggetto delle mie pene era quello ancora dell'amor mio, desiderava vedere il Conte, mi prometteva di guadagnarlo colla dolcezza, mi lusingava sovente d'intenerirlo e ricondurlo ai primi suoi sentimenti; l'errore del di lui spirito non m'induceva a disprezzare il suo cuore, ma quando egli si offeriva a' miei sguardi, mi sentiva sì avvilita della sua indifferenza, e la sua freddezza m'ispirava un tale irritamento, che il dispetto in me superava l'amore. Un turbamento incomprensibile, un'agitazione continua mi rendevano la sua presenza penosa, e quasi insopportabile; mi dimenticava quanto lo aveva desiderato, e quando egli sortiva, il dolore e l'affetto mi tormentavano come prima; la mia passione si riaccendeva con più forza ed ardore; mi rimproverava di non aver tentato cosa alcuna per meritare la di lui tenerezza, ricominciava a formare de' nuovi progetti, a concepire delle nuove speranze; esse si distruggevano l'indomani, e il mio stato ed i miei sentimenti erano sempre gli stessi.
      Soccombendo in fine sotto il peso della mia afflizione, divenni in uno stato da non poter essere riconosciuta.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





Milord Conte