.. ? Ah! non importa, vi perdono, vi amo, non ho mai tralasciato d'amarvi; se la mia vita vi è cara, accetterò i soccorsi che mi promettete per prolungarla; se credeste l'amor mio necessario alla vostra felicità, mi troverete sempre la stessa; bandite i vostri timori, asciugate il vostro pianto; fate che la tranquillità richiami il sereno sulla vostra fronte. Ingrato! inumano! la più grande delle vostre colpe è di dubitare della costanza e della sincerità del mio cuore."
Una confessione semplice e naturale di tutti i suoi falli seguì l'intenerimento del Conte. Il suo pentimento aveva tutti i segni della sincerità; le sue attenzioni, il suo zelo, la sua assiduità presso di me, la sua fermezza a rifiutare di veder i suoi fatali amici, che l'avevano sviato, non mi lasciava alcun dubbio sopra la verità del di lui ravvedimento. La mia salute si ristabilì, il sacrifizio di due terzi delle nostre rendite accomodò gli affari che inquietavano milord d'Anglesey. Noi tornammo al nostro ritiro, vi ripigliammo le nostre prime abitudini, ma un cuore ch'è stato crudelmente ferito, conserva sempre la memoria del dardo che l'ha piagato. Si perdona, è vero, è possibile di perdonare, non è possibile di scordarsi. Amava ancora, ma questo sentimento vivo e delicato, unica sorgente per lo passato di tutte le mie contentezze, non poteva separarsi nel mio cuore da quelle tristi rimembranze che vi restavano impresse. La presenza del Conte, lungi d'ispirarmi come altre volte una gioia pura, di eccitare in me una lusinghevole commozione, mi faceva sovente risovvenire di tutte quelle afflizioni delle quali la di lui condotta mi aveva riempita.
| |
Conte Anglesey Conte
|