Io sono perduto!' E abbandonandosi sopra una sedia, nascondendo il suo volto, respirando appena: 'Ah mio Dio! Ah mio Dio!' egli riprese 'sono il più sventurato degli uomini!'.
Le sue esclamazioni mi sorpresero, e il suo dolore m'intenerì. Accorsi a lui, l'abbracciai: 'Potete voi diffidare di me?' gli dissi. 'Mi credete voi debole, imprudente, o falso amico? Capisco che voi siete vicino ad allacciarvi con un nodo eterno; se questo passo contrario fosse a' vostri interessi, e necessario alla vostra felicità, voi potete temere ch'io lo condanni. No, amico, non sono rigido a questo segno. Vi sono dei pregiudizi, vi sono degli usi comunemente adottati, de' quali l'uomo non deve sempre rendersi schiavo.'
'Ah! mio caro Charles,' esclamò sir James abbracciandomi con trasporto 'la vostra indulgenza mi anima, mi consola. Tremava vedendovi penetrare un secreto che mai osato avrei confidarvi.' Correndo allora verso la scala: 'Venite' gridò ad alta voce 'il tempo è opportuno, salite.' Indi a me rivenendo: 'Perdonate la mia riserva, e la freddezza apparente che mostrai nell'accogliervi:' diss'egli 'la mia crudel posizione mi ha reso quasi insensibile al piacere di rivedere un amico sì caro, e di cui ho mille volte desiderato il ritorno. Ve lo confesso, una passione tiranna mi soggiogò, mi trasse fuori di me medesimo, mi sforzò a sacrificare convenienze, onori, vantaggi, al desiderio violento di unire al mio destino una persona amabile, virtuosa, e degna di tutti i miei sacrifizi. Ah! Milord.
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Dio Dio Potete Charles James Correndo Perdonate
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