Sir Ellis di Nevil, disceso dall'illustre casa di Warvick, ostinato a voler sormontare tutte le mie repugnanze non cessava di tormentare miledy d'Anglesey, che tutti credevano padrona di disporre di me. Ella non trovava pretesti ragionevoli per rigettare un partito per me sì onorifico e sì avvantaggioso; spiacquemi infinitamente veder la Contessa prendere un vivo interesse in favore di questo amante importuno, e temeva di non poter evitarlo senza rammaricare l'amica.
Qual ragione potrete addurmidissemi ella un giorno "per opporvi al desio di Nevil? Da dove nasce questa vostra ripugnanza? Un tale matrimonio vi porrebbe nel rango che voi a giusto titolo dovreste occupare, se la morte immatura de' vostri genitori non avesse cambiato il vostro destino."
Pensate voi, madama,
le risposi "che mi fosse possibile celare a sir Ellis le circostanze della mia nascita, e delle mie avventure? Potrei io nascondergli il tradimento di milord Danby? Supponendo la passione di sir Ellis capace di sorpassare un avvenimento che mi ha insultata, senz'avermi avvilita, non potrei io temere che, raffreddato nel mio sposo l'affetto, la ragione non risvegliasse in lui de' sentimenti d'indignazione? Le riflessioni distruggerebbero la sua felicità, e le mie mi colmerebbero d'amarezza. Ah, madama," soggiunsi "permettetemi di passare i miei giorni tranquillamente con voi; non mi pressate di cambiare stato, soffrite la mia resistenza, non vi offendete se ardisco dirvi che sir Ellis nè chi che sia, potrà condurmi all'altare.
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