Disponete del mio destino,
le dissi "guidate i miei passi; la mia viva riconoscenza vi assicura di un cuore rassegnato e sommesso; permettetemi, che in mezzo alle consolazioni che voi mi recate, vi faccia parte di un rammarico che mi molesta; voi lo condannerete, può essere, ma pazienza; come ho giurato a me stessa di niente celarvi, mi credo in debito di tutto comunicarvi. Milord mi ha colmata di benefizi e di doni; ho creduto poterli ricevere com'effetti di una liberalità eccitata dall'amicizia e dalla compassione; ma se l'autore di tali prodigalità non fu che l'amore...
No, mia cara Jenny,
disse interrompendomi la Contessa "no, voi non dovete niente all'amore. Le prime attenzioni di milord Arundel non ebbero per oggetto che il desio di sottrarvi dalle mani di un vil seduttore; se poi le vostre qualità hanno penetrato il di lui cuore, passò molto tempo prima ch'egli osasse di confessarlo a se medesimo. Le sollecitudini importune di Nevil diedero delle inquietudini al cuor di milord Arundel, e si accorse allora ch'egli vi amava. La speranza lusingò l'amor suo durante la malattia perigliosa di lady Arundel, e ricaduto nell'impossibilità apparente di possedervi, non fu più a tempo di scancellarvi dal di lui cuore; malgrado tutto ciò, la sua passione lo tormenta, ma non lo accieca; siate tranquilla, ritenete per vero, per infallibile, per immancabile, quanto a riguardo suo vi ho già detto."
Non temete ch'io ne dubiti,
le risposi "ne sono certa, certissima; sento rinascer nel mio cuore la gioia, e spero che la vostra non sarà minore della mia.
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