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      Ah, rendetemi quella sposa vezzosa che non mi amava, e di cui la menoma compiacenza bastava per rendermi contento e felice.
      Se tre anni di rimorsi di amarezze e di pene, se la privazione totale della vostra corrispondenza, se il rammarico atroce di vedervi preferire dei soccorsi stranieri a quelli di un amante sommesso non hanno bastevolmente espiata la mia colpa, continuate a punirmi, ma cessate di odiarmi, cessate di disprezzarmi. Acconsentite a ricevere la mia fede. Ah! Jenny, siate generosa, perdete la memoria del passato. È un cuore fedele, è un amante sincero, è uno sposo appassionato, che implora la pietà vostra. Ah! perdonatemi; tutto deve parlarvi in favor mio, il mio amore, la mia costanza, il mio fallo medesimo, se voi degnate esaminarne il principio. Ah, mia cara Jenny! Voi potete nel tempo medesimo scancellar la mia colpa, e rendermi perfettamente felice.
      P.S. Affrettatevi di scrivermi, ve ne scongiuro. Grande Iddio! Con quale agitazione aspetterò la vostra risposta, qual dolce speranza... Avreste voi la crudeltà di distruggerla?
     
      Quest'uomo,
      disse la Contessa terminando di leggere "certamente nato sotto una costellazione maligna, i di cui influssi lo rendono degno di compassione, capace di nutrire per sì lungo tempo i medesimi desideri, come mai ha egli potuto sacrificare l'oggetto che li aveva fatti nascere?"
      Io piangeva; il conte d'Arundel tenendomi per la mano:
      Che deggio pensare del vostro intenerimento, cara Miss?
      mi disse "perdonate voi a milord Danby? Accettate voi le sue offerte?


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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