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      Gli scriverete voi? Quale risposta mi permettete ch'io gli faccia?"
      Che mi consigliereste voi di fare?
      gli dissi.
      Dispensatemi di consigliarvi,
      rispose con un sospiro interrotto "non mi sento la libertà di spirito necessaria per pesare con equità i diritti di milord Danby."
      Ebbene, Milord
      ripresi "ecco la mia decisione. Non vo' più vedere, né sentir parlare di milord Danby."
      Nel pronunciar tali accenti vidi spargersi il sereno e la gioia sul volto di milord Arundel: prese una mano della Contessa, l'avvicinò alla mia, ch'egli teneva ancora fra le sue.
      Oh! donne amabili, donne per me preziose,
      diss'egli di un tuono intenerito "voi dunque vivrete insieme, avrò la consolazione di sempre vedervi unite; attendeva da miss Jenny questa nobile severità. No, l'uomo che ha potuto offendervi non è degno di possedervi. Compiango milord Danby, ma è giustamente punito, e avreste mostrato più di debolezza che di generosità, se perdonato gli aveste."
      Accostandosi indi Milord ad una finestra, osservò nel cortile un servo di lady Sofia, lo chiamò, lo fece salire, s'informò dello stato dell'ammalata, e miledy d'Anglesey si trovò costretta a svelargli lo stato in cui da molti giorni ritrovavasi la di lui consorte. Milord la rimproverò dolcemente di averglielo celato, si scusò ella di una maniera che giustificava la di lei condotta, e gli presentò due lettere di madama Monfort: la prima conteneva l'avviso di un accidente da cui lady Arundel era stata attaccata, la seconda l'avvertiva che questa sventurata dama ad ogni momento lo domandava e desiderava vederlo.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
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