Milord intenerito:
Sventurata Sofia!
replicò più volte "io non desidero la tua morte, il cielo mi è testimonio ch'io non la desidero; no, malgrado la situazione del mio cuore, le devo delle attenzioni. Cognata," ripigliò egli "parto in questo momento; la salverò se i soccorsi dell'arte e le mie cure ponno renderla alla vita"; e volgendosi a me, prendendo la mia mano e baciandola: "Ricevete i miei consigli, cara Miss;" mi disse "vi lascio penetrato di un sentimento di venerazione; figlia amabile," riprese egli di un tuono appassionato "possa questa mano essere un giorno il prezzo di una stima sincera, di un'amicizia viva e pura." Indi abbassando la voce: "Possa un amante felice" diss'egli "ottenerla dal vostro cuore, possa egli riconoscere il dono della vostra inclinazione." Sospirò, ed abbandonandosi con una spezie di confusione: "No," aggiunse egli "sarei troppo ardito se osassi formare dei desideri".
Miledy d'Anglesey correndo a lui, e abbracciandolo teneramente:
Deh! perché, perché
gli disse "temete voi di formare dei desideri per la vostra felicità, per la mia, per quella di miss Jenny? Pensate voi ch'ella ignori i vostri sentimenti? Ah! ritornate libero, ed il suo cuore sarà d'accordo col vostro."
Ella conosce i miei sentimenti!
riprese il Conte arrossendo. "Che? Miledy, avreste voi potuto tradirmi?... Ah! miss Jenny, che vi ha ella detto?"
Nienterisposi "che vaglia ad aumentare la stima, l'amicizia, la riconoscenza ch'io deggio a milord Arundel. Le mie disavventure non mi hanno avvilita a segno di farmi diffidare di tutti, né a confondere dei caratteri opposti: molto meno a dubitare di un cuor generoso, e di un amico nobile e virtuoso.
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