Milord non trascurò in questo tempo di parlare più di una volta a miledy d'Anglesey in favore di milord Edmond; le fece leggere alcune lettere della duchessa di Surrey, e mise in opera tutta la sua eloquenza e tutto il suo attaccamento per convincere sua cognata che il progetto le conveniva per tutti i titoli, e ch'egli sarebbe estremamente contento se effettuarlo vedesse; miledy d'Anglesey opponendo delle ragioni frivole, ma reiterate, faceva conoscere che non disprezzava Edmond, ma che non lo amava. Milord, meschiando gli scherzi ameni alle riflessioni seriose, sostenne che l'amore poteva succedere all'indifferenza, e la pregò di permettere a Edmond di vederla, e di renderle qualche attenzione. A ciò non si oppose, e promise riceverlo nella società, come un altro.
Milord Arundel, contento della di lei compiacenza, scrisse alla duchessa di Surrey; la invitava a venir a partecipare della nostra solitudine, e la pregava di condurre Edmond. L'indomani arrivarono tutti e due a Suttoncourt.
Non potei rivedere milord Edmond senza qualche leggera commozione; insensibilmente arrivai a sopportare la sua presenza con tranquillità; può essere che il cambiamento della di lui condotta verso di me mi abbia aiutata a sostenere le mie risoluzioni: la rimembranza della di lui prima amicizia mostrava essersi scancellata dalla di lui memoria, egli affettava una tal negligenza riguardo mio, che pareva eccitata più dal dispetto che dall'indifferenza, e avrei potuto crederla gelosia, se non fossi stata assicurata del di lui allontanamento verso di me; e non lasciava di darmi di quando in quando degli indizii evidenti che non mi aveva intieramente scordata; questi intervalli, che doveano riuscirmi aggradevoli, mi spaventavano piucché le apparenze della sua avversione; la piaga che fatta egli avea nel mio cuore risanata era, egli è vero, ma sentiva mio malgrado la cicatrice non del tutto rimarginata.
| |
Anglesey Edmond Surrey Anglesey Edmond Edmond Arundel Surrey Edmond Suttoncourt Edmond
|