Fui tentata di lacerar questa lettera in faccia di colui che me l'aveva recata; ma un momento di ragione mi fu mandato dal cielo in favore di milord Alderson, che doveva essere stato ingannato dal mio seduttore. Pregai il cappellano di non partire senza la risposta ch'io destinava di dargli; gli feci conoscere ch'io desiderava di restar sola, ed egli sortì contento di me.
Trovandomi in libertà di sfogare il mio sdegno contro il perturbatore della mia pace, aggiunsi alla lettera quegl'insulti di cui avrei voluto poter caricare sir James lui stesso.
Milord Arundel entrò nel mio gabinetto mentre io era immersa nelle mie agitazioni. La mia situazione gli diede dell'inquietudine; lo feci a parte del colloquio tenuto con il cappellano di milord Alderson; gli presentai la lettera, e gli feci comprendere che il nome di milord Danby era l'oggetto della mia indignazione e della mia collera. Il Conte lesse la lettera, sospirò leggendola; indi:
Non posso condannare gli esperimenti di milord Danby;
diss'egli "essi tendono a ricuperare un bene prezioso, un bene la di cui perdita lo mette alla disperazione; egli è attualmente in Londra, e deve ritornar incessantemente a Vienna. Il motivo della sua venuta in Inghilterra fu senza dubbio per conciliarsi la benevolenza del vostro avolo. Ho penetrato ch'egli domandava alla corte il titolo di duca per milord Alderson, grazia che l'uomo ambizioso da molto tempo desiderava. Ricusando di riconoscere un padre in milord Alderson, voi distruggete l'ultima speranza di un amante.
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