Qual sorpresa fu la mia! Madama, da quante differenti passioni fui agitata! Pensai subito a cautelarmi da quei pericoli ai quali poteva espormi la mia debolezza. Feci valere un leggero mal di capo, che realmente cagionato mi aveva il moto violento di una corsa forzata. Feci pregare miledy d'Anglesey di lasciarmi in riposo. Restai sola con Betzi, la più affidata delle mie serventi, e feci chiuder la porta del mio appartamento.
Aumenterei soverchiamente il volume della mia storia, se dipingere vi volessi, madama, quali e quanti furono in questa notte fatale i miei progetti, le mie risoluzioni, i miei pentimenti; talora lo spirito distruggeva i consigli dei cuore; il cuor talora resisteva all'insinuazion dello spirito. Tenera amante, e perfetta amica come io era, sentivami da tutte le parti combattuta, agitata e vicina a perire.
In vano mi suggeriva la passione che, avendo l'amica mia da sé allontanato un pretendente ch'ella non amava, passare io non poteva per sua rivale. La mia delicatezza mi fece sovvenire dei sospetti di miledy d'Anglesey, e temeva con ragione di esservi complicata.
Passò la notte, il nuovo sole mi ritrovò dove mi aveva lasciata; entrò Betzi nel mio gabinetto. Miledy d'Anglesey mandato aveva a domandare delle mie nuove; mi preveniva che le visite cominciavano a presentarsi alla porta, che ve ne dovevano essere di natura di non poter rifiutarsi, e mi pregava di non lasciarla sola nel suo appartamento, o di permetterle di condurre le amiche e le parenti nel mio. Mi costò de' sforzi mortali il condiscendere alle sue preghiere.
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