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      Betzi m'ispirò quel coraggio di cui non mi credeva capace, e posta in pochi minuti in grado di potermi presentare decentemente, mi lasciai condurre in una sala ripiena di mondo che credeva piacermi, e mi annoiava eccessivamente.
      Fu in questa notte memorabile, e per me gloriosa, che dopo aver lottato contro la più violenta passione, la superai finalmente. Considerai milord Edmond come un oggetto amabile per tutt'altri, e per me sola pericoloso. Non era questa la prima volta che io proposta mi era di scancellarlo dal cuore e dalla memoria; ma veggendo che questa inclinazione, concepita senza consiglio e senza prudenza nutrita, poteva farmi perdere tutto il merito delle mie sofferenze e della mia costanza, considerando ch'io poteva divenire un oggetto d'ingratitudine agli occhi della mia incomparabile amica, giurai a me stessa di soffrire, e morire vittima della virtù, dell'onore e della riconoscenza.
      Tremava ancora sovvenendomi della passata mia debolezza, ma il cielo non tardò a mettere la mia costanza alla prova, e ad assicurarmi di una fermezza di cui non mi credeva ancora capace. Alle ore dieci venne Betzi ad annunziarmi l'arrivo in Londra di mister Williams con una lettera di milord Alderson. Disabbigliata com'era, non poteva riceverlo; lo feci pregar di rivenire più tardi, e che intanto si compiacesse di mandarmi il foglio; non tardai ad averlo nelle mie mani, lo apersi, e vi trovai con estrema sorpresa le note che seguono.
     
     
      LETTERA DI MILORD ALDERSON A MISS JENNY SALISBURY
     
      La vostra lettera mi ha colmato di orrore.


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Istoria di Miss Jenny
di Marie Jeanne Riccoboni
pagine 285

   





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