Et questo è quanto mi è parso convenevole scrivere per sodisfattione di quelli, che si compiaceranno delle nostre fatiche. Nel che, come in tutto il resto dell'Opera, se l'ignoranza si tira adosso qualche biasimo, haverò caro, che venga in parte sgravata dalla diligenza dalla quale principalmente hò aspettato lode & hò tolto volentieri il tempo à gliocchi per darlo alla penna acciò che, venendo
l'Opera, Benigni Lettori, in mano vostra, ioconosca da qualche applauso
delle vostre Lingue
di nonhaver perso il tempo
scrivendo.
DI CRISTOFOROLAURO.
Ristretta in carte di caduco inchiostroDi voi fama non sia, ma per l'immenso
Mondo si stenda oltre à le vie del senso,
RIPA gentil, da l'altro polo al nostro,
Precorra al corso d'Aquilone, e d'Ostro,
Quand'arde d'ira, e di disdegno accenso,
Tutto s'accordi universal consensoE pregi, e lodi il bello ingegno vostro;
Ciò si conviene à voi, che nel concorsoDe' tumulti mondani & ove inonda
Tutto quasi gran Mare il Mondo e 'l Cielo,
Filosofia sì dolce & sì giocondaTrovar sapeste; & con gentil discorso
De le tenebre sue squarciarne il velo.
Di Diomede Borghesi, Svegliato Intronato.
IL RIPA è lo Scrittor pregiato, e degnoDel'Imagini illustri: ond'alta imago
Vedranno e l'Istro, e 'l Nilo, e 'l Gange, e 'l Tago,
D'eccelso, peregrin, purgato ingegno.
Di Fulvio Mariottelli.
Nobil desio, che viva fiamma accendeDi vera lode à cui virtute è l'esca
Tanto in te RIPA l'alma gloria adescaQuanto la morte le memorie offende.
Da le tue carte il secol nostro apprendeDi vetusto saper memoria fresca
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