I fregi dell'hedera ci fanno conoscere, che come questa pianta sempre va salendo in alto, & rompe spesso le mura, che la sostentano, così l'ambitione non perdona alla Patria, ne à i parenti ne alla religione, ne à chi gli porge aiuto, ò consiglio, che non venga continuamente tormentando con l'ingordo desiderio d'essere reputato sempre maggior de gli altri. Il Leone con la testa alta dimostra, che l'Ambitione non è mai senza superbia. Da Christoforo Landino è posto il Leone per l'ambitione, percioché non fà empito contro chi si gitta in terra, & cede, ma ben contro chi gli resiste; così l'ambitioso cerca d'esser superiore, & accetta chi cede. Onde Plauto disse: Superbus minores despicit, maioribus invidet, & Boetio: Ira intemperantis fremit, ut Leonis animum gestare credant. Et à questo proposito, poiché l'hò alle mani, aggiungerò per sodisfattione de i Lettori un sonetto di Marco Antonio Cataldi, che dice così:
O' DI discordia e risse altrice vera,
Rapina di virtù, ladra d'honori,
Che di fasti, di pompe e di splendoriSovra il corso mortal ti pregi altera:
Tu sei di glorie altrui nemica fiera,
Madre d'Hipocresia fonte d'errori,
Tu gl'animi avveleni e infetti i coriVia più di Tisifon, più di Megera.
Tu festi un nuovo Dio stimarsi Annone,
D'Etna Empedocle esporsi al foco eterno,
O di morte ministra Ambitione.
Tu dunque à l'onde Stigie, al lago Averno
Torna, che senza te langue Plutone,
L'alme non senton duol, nulla è l'Inferno.
AMICITIA.
DONNA, vestita di bianco, ma rozzamente, mostri quasi la sinistra spalla, & il petto ignudo, con la destra mano mostri il core, nel quale vi sarà un motto in lettere d'oro così:
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