AMICITIA.
DONNA, vestita di bianco, per la medesima ragione detta di sopra haverà i capelli sparsi, sotto il braccio sinistro terrà un cagnolino bianco abbracciato, & stretto, nella destra mano un mazzo di fiori, & sotto al piede destro una testa di morto.
I capelli sparsi, sono per le ragioni già dette. Il cagnolino bianco mostra, che si deve conservare netta d'ogni macchia all'amico la pura fideltà. Per i fiori, s'intende l'odore del buon ordine, che cagiona l'amicitia nel consortio, & nella commune usanza de gl'huomini. Sotto al piè destro si dipinge la testa di morto calpestrata; perche la vera amicitia genera spesse volte per servigio dell'amico il dispregio della morte. Però disse Ovidio, lodando due cari amici nel 3. lib. de Ponto:
Ire iubet Pylades, charum periturus Orestem
Hic negat, inque vicem pugnat uterque mori.
AMICITIA.
LE tre Gratie ignude, ad una delle quali si vedrà le spalle, & alle altre due il viso congiungendosi con le braccia insieme. Vna di esse haverà in mano una Rosa, l'altra un Dado e la terza un mazzo di Mirto. Dall'imagine di queste tre Gratie, senza dubbio, si regola la buona, & vera amicitia, secondo, che gl'antichi pensavano, imperoché l'amicitia non hà altro per suo fine, che il giovare, & far beneficio altrui, & non lassarsi superare in benevolenza, & come tre sono le Gratie de gli Antichi, così tre gradi i beneficij tengono nell'amicitia. Il primo è di dar le cose, il secondo di ricever l'altrui, il terzo di render il contracambio. Et delle tre Gratie l'una stringe la mano overo il braccio dell'altra; perche l'ordine del far il beneficio altrui è, che debbia passare di mano in mano, & ritornare in utile di chi lo fece prima, & in questa maniera il nodo dell'amicitia tiene strettamente gl'huomini uniti frà di loro.
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