AVRORA.
GIOVANETTA alata, di color incarnato con manto giallo; nel braccio sinistro tiene un Cestello pieno di varij fiori, & nella stessa mano tiene una facella accesa, & con la destra sparge fiori.
AVTVNNO.
Per l'Autunno si potrà fare Bacco carico d'Vve, con la Tigre appresso, che saltando gli voglia rapire l'uve di mano, Autunno Ovidio lib. 2 Metamorf.:
Stava un'huom più maturo da man mancaDuo di tre mesi, à quai precede Agosto
Che 'l viso hà rosso e già la barba imbianca,
E stà sordido e grasso e pien di mosto;
Hà il fiato infetto e tardi si rinfranca,
Che vien dal suo velen nel letto posto;
D'uve mature son le sue ghirlande,
Di fichi e ricci di castagne e ghiande.
AVTTORITA'.
DONNA, in sembiante di Matrona, vestita d'oro, che nella destra mano tenga uno Scettro, & con la sinistra due chiavi.
BELLEZZA.
DONNA, che habbia ascosa la testa frà le nuvole, & il resto sia poco visibile per lo splendore, che la circonda, ponga una mano fuori dello splendore, con la quale terrà un giglio, sporgendo con l'altra mano una palla, & un compasso. Si dipinge la Bellezza con la testa ascosa frà le nuvole, perche non è cosa della quale più difficilmente si possa parlare con mortal lingua, & che meno si possa conoscere con intelletto humano, quanto la Bellezza, la quale non è altro, che uno splendore, che deriva dalla luce della faccia di Dio, come definiscono i Platonici, & in somma è una istessa cosa con esso; la quale poi communicandosi in qualche parte per benignità di lui alle sue creature, è cagione, che esse comprendono in qualche parte, che cosa sia bellezza; ma come quelli, che guardano se stessi nello specchio, subito si scordano, come disse San Giacomo nella Epist.
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