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      Et il motto dichiara, che il premio di questa virtù sarà d'hereditare la terra; non questa, che vivendo habbiamo con travagli, & fastidij; ma quella di promissione, dove sarà perpetua quiete.
     
      TERZA BEATITVDINE
      è il Pianto.
     
      Beati qui lugent, quoniam ipsi consolabuntur.
     
      Importa piangere i peccati proprij, & quelli del prossimo, con le nostre, & loro miserie.
      Fanciulla, che largamente pianga, volta verso un Romito, overo huomo venerabile, & religioso, il quale stà in atto di consolarla. Il motto dice così: Praesens luctus, lætitiam generat sempiternam, & è tolto da S. Agostino. Il pianto suole essere, ò per i danni passati, ò presenti, ò da vivere, i quali danni possono essere, ò di robba, ò di honore, ò della vita propria, ò d'attinenti, & la penitenza, ò vero pentimento è un segno esteriore d'interna passione per un male, che sia soprastante, ò lontano, ò vicino, ò d'anima, ò di corpo, ò con merito di tale, ò senza. Se è con merito fatta con altre debite circostanze, sarà un'atto, ò vero parte di quella penitenza, che è sacramento; se senza tal merito, overo senza colpa d'errore, sarà effetto di pietà, benignità, religione, & mansuetudine, intendendo, che sia fatta per fine conveniente, & santo; & essendo lo stato d'una fanciulla ancor tenerella quasi il meno colpevole, che possa essere, non è dubbio, che facilmente sarà conosciuta per segno di quel che sarebbe necessario à dirne à chi con parole volesse esprimere il concetto di questa Beatitudine, nella quale co'l motto si manifesta, che il premio di questa sorte di pianto sarà una perpetua allegrezza dell'altra vita.


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Iconologia overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da Cesare Ripa
di Cesare Ripa
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Pianto Romito Praesens S. Agostino Beatitudine