Pagina (99/395)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il vestimento nero fù sempre segno di mestitia, & di dolore, come quello, che somiglia le tenebre, che sono privatione della luce, essendo essa principio, & cagione della nostra allegrezza; come disse Tobia cieco, raccontando le sue disgratie al Figliuolo, che doveva mandare in pellegrinaggio. Il Torchio spento mostra, che l'anima (secondo alcuni Filosofi) non è altro, che fuoco, & ne' continovi dolori, & fastidij, ̣ si ammorza, ̣ non dà tanto lume, che possa discernere l'utile, & il bene nelle attioni, &, che l'huomo addolorato è simile ad un torchio ammorzato di fresco, il quale non hà fiamma, ma solo tanto caldo, che basta à dar il fumo, che puote, servendosi della vita l'addolorato, per nodrire il dolore istesso; & si attribuisce l'inventione di questa figura à Zeusi, antichissimo dipintore.
     
      DOMINIO DI SE STESSO.
      HUOMO, à sedere sopra un Leone, che habbia il freno in bocca, & regga con una mano detto freno, & con l'altra punga esso Leone con uno stimolo.
      Il Leone presso à gli antichi Egittij fù figurato per l'animo e per la sua forza; peṛ il Pierio Valeriano dice vedersi in alcuni luoghi antichi un huomo figurato nel modo detto, per mostrare, che la ragione deve tenere il freno all'animo, ove troppo ardisca, & pungerlo, ove si mostri tardo e sonnolento.
     
      DOTTRINA.
      DONNA, vestita d'oro, che nella sinistra mano tenga una fiamma ardente alquanto bassa, ś, che un fanciullo ignudo accenda una candela vicino ad un precipitio, & ambedue siano rivolti alla buona strada, la quale venga mostrata alla detta donna al fanciullo in mezzo à grande oscurità.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Iconologia overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da Cesare Ripa
di Cesare Ripa
pagine 395

   





Tobia Figliuolo Torchio Filosofi Zeusi Leone Leone Leone Egittij Pierio Valeriano