FATO, DISPOSITIONE FATALE,
ò Destino.
HUOMO, vestito con amplissimo vestimento di panno di lino, starà riguardando nel Cielo una Stella, che risplenda in mezzo à molta luce, la quale sia terminata da alcune nuvole di tutte le bande, dalle quali cada in giro sino à terra una catena d'oro, così descritta nell'ottavo libro dell'Iliade, & significa, secondo, che riferiscono Macrobio, & Luciano, la congiuntione, & il legamento delle cose humane con le divine, & un vincolo dell'humana generatione co'l Sommo Fattore suo, il quale, quando gli piace tira à se, & fà innalzare le nostre menti al più alto Cielo, ove mai altrimenti non potremmo arrivare con ogni nostro sforzo terreno; però il divin Platone volle, che questa catena fosse la forza dello spirito divino, & del suo ardore celeste, dal quale sono bene spesso rapiti gli animi di gran valore à segnalate imprese. Si veste di lino perché, come racconta Piero Valeriano nel libro XL., gli antichi sacerdoti Egittij ponevano il Lino per lo fato, rendendone ragione che, come il lino è frutto, & parto della Luna, così anco sono i mortali soggetti alle mutationi del Cielo. Et questa come anco la seguente imagine haviamo descritta conforme alla superstitione de' gentili, essendo cosa illecita à noi Christiani credere il Fato, come diffusamente insegna S. Tommaso contra Gentiles lib. 3. cap. 93.
FATO.
HUOMO, vestito di panno di lino, per la ragione sopradetta, haverà in capo una Stella, nella man destra il Caduceo di Mercurio, nella sinistra una Conocchia co'l fuso, ma, che il filo sia tronco nel mezzo.
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