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      Le ragioni, che si assegnano alle dette cose, sono queste primieramente, perche il fato si tiene per divolgata opinione de' savij della Gentilità, che consista nella dispositione delle Stelle, &, che tutti i nostri humani affari, & importanti negotij trapassino, secondando il moto di esso: però sopra il capo, come dominatrice, si dipinge la Stella detta. Il Caduceo, dinota la potestà del fato, ò vero un certo divino spirito, ò moto per lo quale non solamente la mente nostra, ma tutte le cose create, ancora si muovono, & si governano, & credevano di più gli Antichi, che fosse un certo vincolo, co'l quale noi venissimo obligati e ristretti con l'istesso Iddio, &, che con noi la necessità di questo medesimo adunasse tutte le cose. Lo dipingevano con la Conocchia, & co'l Fuso, perche così si mostra il debolissimo filo de' nostri giorni, attaccato alle potenze del Cielo.
     
      FAVORE.
      GLI Antichi fingevano un giovane ignudo, allegro, con le Ali alle spalle, con una benda à gli occhi, & co' piedi tremanti stava sopra una Ruota. Io non so vedere per qual altro fine così lo dipingessero, se non per dimostrare i tre fonti, onde scaturiscono, & derivano tutti i favori: il primo è la virtù, significata per l'ali da gli antichi spesse volte, per mantenere la metafora del volo dell'ingegno, tristissima presso a' Poeti; il secondo è la fortuna, dalla quale si hanno le ricchezze, & si genera la nobiltà, le quali due cose principalmente danno, & mantengono il favore vivo, & gagliardo, & la Fortuna è dimostrata con la Ruota, per la ragione da dirsi à suo luogo.


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Iconologia overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da Cesare Ripa
di Cesare Ripa
pagine 395

   





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