Ne fà mentione Virgilio nel primo dell'Eneide dicendo:
Aut onera accipiunt venientum aut agmine factoIgnavum fucos pecus à praesepibus arcent.
FURTO.
GIOVANE, pallido, vestito di pelle di Lupo, con le braccia, & gambe ignude, & co' piedi alati, in mezzo d'una notte; nella man sinistra tenga una borsa, & nella destra un coltello, con un grimaldello, l'orecchie saranno simili à quelle del Lepre, & l'apparenza molto attonita.
Giovane si dipinge il Furto, per notare l'imprudenza, & la temerità, che è propria de' giovani, & propriissima de' Ladri, i quali vedendo ogni giorno infiniti spettacoli di successi infelici di chi toglie con insidie la robba altrui, non però si emendano per dare alla fine nelle reti, ò più tosto ne' lacci.
La pallidezza del volto, & l'orecchie del Lepre significano il continouo sospetto, & la perpetua paura, con la quale vive il Ladro, temendo sempre di non esser scoperto, & però fugge, & odia la luce; Amico della notte, favorevole compagna delle sue dishonorate attioni. È vestito di pelle di Lupo, perche il Lupo vive solo dell'altrui robba, & di rapine, come il Ladro, che per leggerezza di cervello crede con questo medesimo pensiero sovvenire a' suoi bisogni. Il Grimaldello, & il coltello non hanno bisogno di molta esplicatione. Le braccia, & gambe ignude dimostrano la destrezza, & l'Ali a' piedi la velocità, che con grande industria si procura del ladro, per timore de' meritati supplicij.
GELOSIA.
DONNA, con una veste di turchino à onde, dipinta tutta d'occhi, & d'orecchi, con l'ali alle spalle, con un Gallo nel braccio sinistro, & nella destra mano con un mazzo di Spine.
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