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      GRATIE.
      TRE fanciullette, coperte di sottilissimo velo, sotto il quale appariscano ignude. Così le figurarono gli antichi Greci, perche le Gratie tanto sono più belle, & si stimano, quanto più sono spogliate d'interessi, i quali sminuiscono in gran parte in esse la decenza, & la purità; però gli antichi figuravano in esse l'amicitia vera, come si vede al suo luogo.
     
      GRATIA.
      GIOVANETTA, ridente, & bella di vaghissimo habito vestita, coronata di Diaspri, pietre pretiose, & nelle mani tenga in atto di gittare piacevolmente Rose di molti colori, & senza spine, haverà al collo un vezzo di Perle; & il Diaspro si pone per la Gratia, conforme à quello, che i naturali dicono, cioè, che portandosi adosso il Diaspro s'acquista la gratia degli huomini. Questo medesimo significa la Rosa senza spine, & le Perle, le quali risplendono, & piacciono per singolare, & occulto dono della natura, come la gratia, che è ne gli huomini, una certa venustà particolare, che muove, & rapisce gli animi all'amore, & genera occultamente obligo, & benevolenza.
     
      GRATITUDINE.
      DONNA, che in mano tenga una Cicogna, & un ramo di Lupini, ò di Fava. Oro Apolline dice, che questo animale più d'ogni altro ristora i suoi genitori in vecchiezza, & in quel luogo medesimo ove da essi è stato nutrito, apparecchia loro il nido, gli svelle le penne inutili, & dà da mangiare sino, che siano nate le buone, &, che da se stessi possano trovare il cibo. Però gli Egittij ornavano gli Scettri con questo animale, & lo tenevano in molta consideratione.


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Iconologia overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da Cesare Ripa
di Cesare Ripa
pagine 395

   





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