Vedi in Oro Apolline.
INGRATITUDINE.
DONNA, vecchia, che nella destra tiene due ugnie d'Ippopotamo, altrimente cavallo del Nilo, per mostrare quanto sia cosa abominevole l'Ingratitudine. In Oro Apolline si legge, che adoperavano gli antichi ancora l'ugnie dell'Ippopotamo, & già la ragione si è detta nell'imagine dell'Impietà. Figurarono ancora gli antichi la Ingratitudine in Atteone divorato da' proprij cani, onde nacque il Proverbio di Teocrito: Nutri canes ut te edant.
INGRATITUDINE.
DONNA, vestita di Edera, tenendo in una mano due Vipere, l'uno maschio e l'altra femina, & il maschio tenga la testa in bocca della femina. L'Edera porta il significato dell'Ingratitudine, perche quel medesimo albero, ò muro, che gli è stato sostegno nell'andar in alto, & à crescere, ella alla fine, in rimuneratione di graditudine, lo fà seccare, & cadere à terra. Significa questo medesimo la Vipera, la quale per merito della dolcezza, che riceve ne' piaceri di Venere co'l compagno, bene spesso tenendo il suo capo in bocca, lo schiaccia, & esso ne rimane morto. Et poi, che mi sovviene un Sonetto à questo proposito di M. Marco Antonio Cataldi, non m'incresce scriverlo, per sodisfattione de' Lettori.
O' di colpe, & d'errori albergo, & sede,
Rubella al giusto, à la natura, à Dio,
Peste infernal, morbo perverso, e rio,
D'Aletto, e di Satan figlia, & herede,
O' di pietà nemico e di mercede,
Mostro à ricever pronto, à dar restio,
O' di promesse, e benefici oblio,
Che non cur'amistà, nè servi fede,
Tu Lupo, Arpia, Grifon d'opre, & d'aspetto
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