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      MERITO.
      HUOMO, ignudo, con un manto Regale, terrà una Corona in capo, & nella mano destra uno Scettro.
      Il Merito, essendo per se stesso nobile, poco si cura della fortuna, ò di quei beni, che da gli huomini si danno in ricompensa delle fatiche; però di esso si contenta nelle sue attioni il Magnanimo, il Forte, il Filosofo, il Sapiente et, come cosa inestimabile per eccellenza, credono, che da se stesso si paghi, come l'oro, co'l quale è vestito, con l'oro medesimamente si compra.
      Quindi è, che si dice la Virtù madre del Merito non havere fuor di se stessa guiderdone convenevole, & non haver cosa, che la possa pagare, come non hà cosa, che la possa tener nascosta.
      È ignudo il Merito dalle passioni, da gli affetti, da' torti desiderij, da' pensieri malvagi, non si veste di quel d'altri et, essendo suo tutto quel che possiede, tale quale è per se stesso, si scopre, & si manifesta di sua natura, & se bene molte volte per la forza altrui viene tenuto ristretto più del convenevole da alcuni, ei nondimeno in pena di tale errore non sà dar maggior castigo, che torgli se stesso destramente, privandoli della sua vista, & come Principe assoluto, con lo Scettro della sua potenza nella Republica delle nostre passioni commanda, & quando cominciano à ribellare, nasconde la persona sua, per dare pena degna, & conveniente.
      Ciò significano la Corona, & lo Scettro. Ma, perche il suo Merito avanza le nostre parole, lascieremo, che egli medesimo, tacendo, parli di se stesso con maggiore efficacia.
     
      MESE.


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Iconologia overo descrittione dell'imagini universali cavate dall'antichità et da altri luoghi da Cesare Ripa
di Cesare Ripa
pagine 395

   





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