Solo diremo, che è significativo dell'Otio il Vomere arrugginato, come de' negotij, & dell'attioni questo medesimo chiaro, & netto, essendo il più importante negotio nostro far cose appartenenti al vivere; & come non adoprandosi il Vomere, viene rugginoso, così l'huomo, che tralascia il ben oprare, dandosi in preda all'otio, si cuopre, & empie d'infamie, & di vitij, che lo rendono poi dispiacevole à Dio, & à gli huomini. Et quest'otio non è altro, che una quiete dell'intelletto, il quale non mostrando la strada d'oprar virtuosamente a' sensi, anch'essi se ne stanno sopiti, o, quel, che è peggio, disviati dalla via conveniente.
Per questo disse S. Gregorio l'Otio esser una sepoltura dell'huomo vivo, & la Scrittura, che tutti i mali del Mondo gli hà insegnati l'Otio. Nè si prende in questo luogo l'Otio per contemplatione, come lo pigliò scherzando con parole Scipione il grande, dicendo di se stesso, che all'hora havea meno otio, che mai, quando n'havea più abondanza, per dir, che quanto meno era impiegato nell'attioni, tanto era più intento al contemplare, perche di quest'otio godono solo quelli che, con la lettione di molti Libri, & con l'intendere cose alte, & nobili, mantengono senza muovere altro, che la Lingua, ò la Penna, la Pietà, la Religione, il Zelo di Dio, il consortio de gli huomini, & in somma quanto è di bene frà le miserie di questa vita mortale.
OTIO.
HUOMO, vecchio, vestito di Giallo, dipinto à maschere, & à traverso haverà una banda berettina con un Fagiano per cimiero, nella destra mano una Facella di color bigio, spenta, & nella sinistra un ovato in campo d'oro, nel quale sia dipinto un Ghiro co'l motto, In quiete voluptas.
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