& Propertio nel secondo dell'Elegie dice:
Non haec Pleiades faciunt neque aquosus Orion.
Il Ragno, quando è tempo da piovere, fà la tela sua con più assiduità, che quando è sereno, quasi naturalmente consapevole della debolezza di quella, percioché ne' sereni l'aria è più pura, & sottile, & per conseguenza più mobile, onde più agevolmente dal moto dell'aria detta tela può essere rotta, & stracciata, però la fà quando l'aria è più humida, & più grossa, & si muove con più difficoltà. Onde dice Plinio nel XI. lib. dell'Historia Naturale, parlando de' Ragnateli: aedem sereno non texunt, nubilo texunt, ideoque multa aranea imbrium signa.
POESIA.
GIOVANE, bella, vestita di azurro celeste, sopra il qual vestimento vi saranno molte Stelle, sarà coronata di Alloro, mostri le Mammelle ignude, piene di latte, co'l viso infiammato, & pensoso, con tre Fanciulli alati che, volandole intorno, uno le porga la Lira, & il Plettro, l'altro la Fistola, & il terzo la Tromba; & non volendo rappresentare i tre Fanciulli, per non ingombrare troppo il luogo, i detti istromenti si posaranno appresso di essa.
Si dipinge Giovane, & bella, perche ogni huomo, ancorché rozzo, è alterato dalla sua dolcezza, & tirato dalla sua forza.
Si corona di Lauro, il quale stà sempre verde, & non teme forza di Fulmine celeste, perche la Poesia fà gli huomini immortali, & gli assicura da colpi del tempo, il quale suol tutte le cose ridurre all'oblivione.
La Veste, con le Stelle, significa la divinità, per conformità di quello, che dissero i Poeti haver origine dal Cielo.
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