La Prudenza, secondo Aristotele, è un habito attivo con vera ragione circa cose possibili, per consegiuire il bene, & fuggire il male, per fine della vita felice, & per la vita felice si deve intendere quella, che si aspetta dopo il pellegrinaggio di questa presente, secondo i Teologi, & secondo una parte de' Filosofi quella, che si può havere, & partecipare nel tempo dell'unione dell'anima co'l corpo, per li quali ambidui fini, si può, & si deve adoperare la Prudenza, come pare, che mostri Christo Nostro Signore dicendo nel Vangelo Prudentiores sunt filij huius sæculi filiis lucis. Nè vien distinta la qualità dell'attione dalla diversità de' fini, quando sieno insieme ordinati, come è la felicità politica con la quale ordinatamente vivendo si può fare scala per salire alla felicità preparataci in Cielo, la quale è più, & meno conosciuta, secondo, che minori, ò maggiori sono i doni della natura, ò della gratia.
Per dichiaratione delli dui Visi basterà quello, che si è detto avanti.
L'Elmo dorato, che tiene in capo, significa l'ingegno dell'huomo prudente, & accorto, armato di saggi consigli, che facilmente si difende da ciò, che sia per fargli male, & tutto risplende nelle belle, & degne opere, che fà.
La Ghirlanda delle foglie del Moro, che circonda l'Elmo dinota, che l'huomo savio, & prudente non deve fare le cose inanzi tempo, ma ordinarle con giudicio; & però l'Alciato disse:
Non germina giamai il tardo Moro
Fin, che 'l freddo non è mancato e spentoNè il savio fà le cose innanzi tempo
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