QVERELA.
DONNA, vestita di tanè, percioché gli antichi ne' mortorij, & nelle aversità loro si vestivano di tal colore; haverà in capo un Passaro solitario, uccello, che hà il canto maninconico, & mesto.
QVERELA INGIUSTA
ò Calunnia.
DONNA, ignuda, solo ricoperta d'un velo trasparente, & circondata di Serpi, che la mordano, stando co'l viso verso il Cielo, in atto di dolersi, con la mano destra al petto, & con la sinistra elevata, tenga pendente un foglio scritto.
La presente Figura dimostra le querele facilmente sorgere da debolissimi principij, & acquistar facilissimamente fede, portando il biasimo, & il vituperio, il quale per se stesso spontaneamente per li corrotti costumi de gli huomini hà forza di persuadere senza ragioni;, & perciò si dipinge detta Figura ignuda, & ricoperta solo di un velo, che ogni aura, & ogni soffiamento di vento l'alza, & gonfia, & sparta, & dissipa, & quanto il velo è più puro, più netto, & di più nobile materia ordito, tanto ancora più facilmente è lacerato, & imbrattato, così quanto sono più reali le attioni de gli huomini, & più giusti i pensieri, tanto più facilmente sono esposti à tutti i venti delle detrattioni, & alle infamie, che danno le lingue pestifere, & gli huomini diabolici.
Questo istesso mostrano i Serpi, che la mordono in molte maniere, & la lacerano sino su l'osso.
Tiene il viso rivolto verso il Cielo in atto di dolersi, perche ogni huomo, ancorché santissimo, è obligato à difendere l'honor proprio, & la propria fama, & è ufficio suo dolersi delle calunnie appostegli, secondo il detto tratto dalla vera Politica, che dice: Vir bonus non solum labe carere debet, sed etiam suspicione.
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