SAPIENZA.
DONNA, ignuda, & bella, solo con un Velo ricopra le parti vergognose, starà in piede sopra uno Scettro, mirando un raggio, che dal Cielo le risplenda nel viso, con le mani libere da ogni impaccio.
Qui si dipinge la Sapienza, che risponde alla Fede, & consiste nella contemplatione di Dio, & nel dispregio delle cose terrene, dalla quale si dice: Qui invenit me, inveniet vitam, & hauriet salutem à Domino. & però si dipinge ignuda, come quella, che per se stessa non hà bisogno di molto ornamento, nè di ricchezze, potendo dire con ragione chi la possiede d'haver seco ogni bene, non con l'arroganza di Filosofo, come Biante, ma con l'humiltà di Christiano, come gli Apostoli di Christo, perche chi possiede Iddio per intelligenza, & per amore, possiede il principio nel quale ogni cosa creata più perfettamente, che in se stessa si trova.
Calca questa Figura lo Scettro, per segno di dispregio de gli honori del Mondo, i quali tenuti in credito dall'ambitione, fanno, che l'huomo non può avvicinarsi alla Sapienza, essendo proprio di questa illuminare, & di quella render la mente tenebrosa.
Mira con giubilo il Raggio Celeste, con le mani libere d'ogni impaccio, per essere proprio suo il contemplare la Divinità, al che sono d'impedimento l'attioni esteriori, & le occupationi terrene.
SAPIENZA.
GIOVANE, in una notte oscura, vestita di color Turchino, nella destra mano tiene una Lampada piena d'Olio accesa, & nella sinistra un Libro.
Si dipinge Giovane, perche hà dominio sopra le Stelle, che non la invecchiano, nè le tolgono l'intelligenza de' secreti di Dio, i quali sono vivi, & veri eternamente.
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