La diversità innumerabile delle cose è, per cagion di diversità risguardevole. L'uguaglianza confonde la distintione, & questa l'ordine; nel quale solo si contiene il perfetto, & l'ammirabile. L'humana essenza, mistico compendio di bruti, si communica a porzione ne i suoi individui, forse con poco dissimili differenze, che l'animal generico nelle sue specie; per questo ella quasi più varia ne i suoi particolari, che l'istesse diverse specie di bruti trà loro; esercita in alcuni ingegno & costumi di Pecora, in altri di Lupo, in alcuni di Cavallo, in altri di Simia, &c. Io dunque, non ambizioso di ugualità, ò maggioranza, ma nell'imperfettione uguale solamente à me stesso, nelle mie professioni Filosofiche mancherei notabilmente all'officio, & insieme al debito mio, se alla Gioventù Veneta, dotata di perspicacissimo intelletto, esponessi solo ne i modi consueti, ordinarij, la dottrina di Aristotile. Fraudarei il lor giusto desiderio, se anco all'instanze di quei, che l'impugnano, con ogni sforzo non cercassi di sodisfare. Fra i quali in questi tempi, in questa nova Atene (ove fioriscono non meno gl'ingegni, che la Christiana libertà, i studi, & le scienze che la divinità delle leggi ed i costumi), essendo vulgata, & esaminata da' litterati con varij sentimenti la Positione del Signor Galileo Galilei circa la struttura e conditioni d'i corpi celesti; & di più nelle publiche catedre (ove spesso da miei Scolari si difende quanto nelle Naturali Scolastiche lasciò scritto Aristotile); per obiettioni addottami, son stato necessitato all'impresa di queste mie Esercitationi Filosofiche, per le quali non intendo rispondere ad altro che a quel che ad esso Aristotile ripugna.
| |
Pecora Lupo Cavallo Simia Filosofiche Gioventù Veneta Aristotile Atene Christiana Positione Signor Galileo Galilei Scolari Naturali Scolastiche Aristotile Esercitationi Filosofiche Aristotile
|