Pagina (45/230)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non è egli più ragionevole il dire, che essendo l'istesso Iddio che fù ab eterno, sia anco l'istessa natura che fù? e che ella altro non sia che instromento dell'istesso Dio, immutabile dalla sua immutabilità, ordinato dalla sua sapienza? e forse Iddio e la natura differiscono solo di nome, con accidental diversità negli effetti, cioè, che dicendo Iddio, s'intenda quella entità suprema, prima, independente, unica in se stessa, infinita, ottima, felicissima; e natura sia egli medesimo, con gli stromenti delle cagioni seconde che à suo voler impiega. E se ciò è vero; perche conseguentemente non diciamo, che come ab eterno operò la natura, così operi anco a i tempi nostri? e come a i tempi nostri così facesse ab eterno? & se noi vediamo che il luogo naturale a ciascun corpo è quello, ove esso nasce, si conserva, vi torna, e con violenza ne stà lontano, perche nell'istesso modo non discorriamo degli elementi e del Cielo? dico, che siano naturalmente prodotti ne i luoghi ove sono, e quivi quei che sono atti al moto circolare, circolarmente si movano, e gli altri ò stian quieti, ò in altra maniera, come più pertiene alla stabilità ordinata dell'edificio, & alla sua perfettione. Il Filosofar è ricercar sinceramente la verità delle cose, non sognar chimere e difender paradossi inintelligibili e repugnanti alla ragione, & al senso. Dir poi (come pur dite voi) che secondo sono discesi più a basso, così habbino conseguito moti più veloci, dal moto retto precedente più veloce, non è credibile, ma repugnante al vero, & alle vostre positioni medesime.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





Iddio Dio Iddio Iddio Cielo Filosofar