E molto maggior stravaganza è la vostra, mentre dite, non esser noto, se la generatione, corruttione, e contrarij siano in natura; però di questo errore vi accorgete in parte, già che poco di sotto chiaramente con destrezza lo ritrattate.
4. Alla quarta sareste tanto obligato a risponder voi, quanto il vostro Simplicio, overo ogni Peripatetico, ogni Filosofo; poiche se vi par difficile di sapere, come da contrarij si generino cento mila moscioni, e professando voi di Filosofo, dovreste dichiarare secondo la vostra dottrina come da non contrarij si generino, ò in qual altra maniera; è facile in vero proporre difficultà e dubij; il solvergli (come egregiamente diceva il sapientissimo Socrate) ha del faticoso, del difficile. Io nondimeno, quanto alla contrarietà in universale, ve ne abbozzerò il modo, & avrò sodisfatto in qualche parte al vostro quesito; la maniera diversa tocca à voi, e da voi si ricerca, aspetterassi forse sentirla. La contrarietà, dunque, che in ogni generatione, in ogni corruttione si ricerca, è di due sorte, cioè positiva, e privativa. La prima è per qualità repugnanti, nemiche, le quali si trovano nell'agente immediato e nel patiente. La seconda è per il mancamento e per la forma. La quale è propriamente opposition privativa, ma secondo l'uso delle scole vagliami chiamarla contraria; eccovene chiaro l'essempio. Se il fuoco havrà da operar nell'acqua, col suo calore cercherà di vincer il freddo di quella, e con la sua siccità l'humidità, che in lei si trova; e così ridottala à conditioni incompossibili, ò non convenevoli alla sua natura, non può in modo alcuno sussistere, ma infallibilmente tende alla corruttione.
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Simplicio Peripatetico Filosofo Filosofo Socrate
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