Dovevate dir dove, e quali sono, apportarne essempi, ò altre certezze; le scienze hanno i suoi principij, e le ragioni non si contentano delle pure asserzioni. Eh volesse Iddio, Signor Galileo mio, che (secondo l'opinion d'Anasagora) non fusse il corrompersi altro che un occultarsi, il nascere altro che un novello apparire; & à voi fusse concesso dal Cielo esser di ciò fausto annuncio à gli huomini, acciò eglino, all'importantissimo fatto reale aggiungendo la verità indubitata, colmi di letitia, e di gioia, liberi da gli orribili orrori di morte; e nella certezza di eternità variabile, stimando se stessi felici, ergessero à voi trofei di gloria incomparabile, immortale! Ma la cosa è del tutto diversa dal vostro dire: così non fusse. Potreste forse dire, che restando tal'ora gli accidenti medesimi della cosa corrotta nella generata di novo (come l'istesso odore dell'acqua rosa, che fù prima nel fiore), si argomenti l'istesso soggetto o natura. Questo è argomento d'intricata conseguenza; & io nel primo della Generatione, gli hò risposto a bastanza; nè voglio quì replicar altro, tanto meno quanto, che voi non l'apportate. Che si habbia da far più assai à provar, che la terra non si mova circolarmente perche è corruttibile, di quel che havrete a far voi, che con altri argomenti più difficili o non men concludenti proverete il contrario. Vi dico che la corruttibilità è una delle cagioni perche la terra habbia naturalmente il moto retto, e non il circolare, cioè, che essendo corruttibile, risguarda per opposito il suo contrario corruttivo, e l'uno e l'altro havranno moti contrarij, i quali non possono esser eccetto, che retti; ma oltre di questa non mancano altre ragioni, che l'istesso Aristotile apporta nel secondo del Cielo.
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