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      13. Aggiungete, che per virtù del Telescopio il Cielo si è fatto trenta, e quaranta volte più vicino a noi che non era ad Aristotile. Onde, per questa maggior vicinanza, gli è più facile conoscerlo sensibilmente, e con certezza; e che esso Aristotile non vedeva le macchie predette. Rivolto in nome del Signor Sagredo à Simplicio, lo compatite, che mosso dalla forza di questo vero, sia sforzato lasciar Aristotile, e dall'altro canto vaccilli &c. Consolandolo poi, dite, che non tema la caduta della Filosofia Aristotelica; perche bisogna riformar i cervelli, non basta apportar nova dottrina; e che i seguaci di Aristotile metteranno in dispreggio questa vostra col silentio, non coll'aguzzargli le penne contro, &c.
      14. Per confirmation della corruttibilità de Cieli, aggiungete, che questa sarebbe in essi perfettione, come nella terra, la quale perciò è mobile(3), perche coll'esser generabile e corruttibile ne produce tante, sì belle, e varie cose; che se incorruttibile fusse, sarebbe inutile, & otiosa, à guisa d'una gran massa di ghiaccio, di diaspro, ò di altro: anzi che ella è più degna per questo effetto dell'oro e delle gioie, perche queste si stiman solo per esser rare, & ella per se stessa; di modo che, se vi fusse così carestia di terra come di oro e gemme, niun prencipe saria che non spendesse volentieri una somma di diamanti o di rubbini e quattro carrate d'oro, per haver solamente tanta terra quanta bastasse per piantare in un picciol vaso un gelsomino, ò seminarvi un arancino della Cina, per vederlo nascere, crescere, e produr sì belle frondi, e fiori così odorati, e sì gentil frutti.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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