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      Et essi solo delle conosciute communemente han parlato, accennando dell'altre col nome di nubilose, e di oscure.
      5. Ricorrerei anco più volentieri a quei tanti epicicli, come fate voi per le stelle Medicee, anzi che poner corruttibile il Cielo; e son sicuro che, diversamente considerate, salverebbono tali apparenze, e voi, se voleste, sò che sapreste farlo, se ben per altre cagioni, altrove non mi sono piaciuti; e con queste positioni, i tanti calcoli, con tutto che dimostrassero quelle stelle esser state nel Cielo, non però concludino, che si siano generate di novo, ne poi corrotte, ma novamente apparse, & indi occultate. Le materie, che dite prodursi in faccia del Sole, dense, oscure &c. Io stimo parimente che siano solo nella regione elementare, contigue al concavo dell'orbe lunare, attratte dal Sole, e per virtù di esso uguagliate al suo moto, a proportione però della distanza che è fra lui, e quelle, e per esser direttamente in faccia di esso nell'altezza predetta eccessiva, e forse non misurabile dal nostro intendimento, paiano vicine, anzi congiunte à lui: così due monti, per lungo spatio distanti l'uno dall'altro, superando l'uno di altezza, rimirati per linea retta, appariscono totalmente congiunti. E quanti errori commetta la nostra vista nel risguardar gli oggetti lontani, ne siano testimoni mille continue esperienze. I monti paiono svelti dalla terra, e sospesi in aria; i corpi angolari si mostrano sferici, gli diafani opachi, gli verdi neri, &c. Non s'inganna nel proprio oggetto, quando è convenevolmente vicino, ben disposto e, nel spatio non impedito.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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