Al primo rispondete, che ciò avviene per cascar i raggi retti sopra di quelle parti, e nell'altre obliqui, con una vostra dimostratione.
13. E della Luna aggiungete, che se ella fusse tersa, nel plenilunio le parti verso il mezo ci si dovrebbono mostrar più illuminate che l'altre verso la circonferenza, essendo quelle per angoli retti, e queste per obliquissimi risguardate; il che non si vede; dunque le sue parti sono inequali; onde secondo diverse elevationi possono opporsi direttamente a i raggi del Sole, come varie montagne, e perciò apparir tutte ugualmente illuminate. Ne perciò si vedrebbono oscurità di valli, o vero ombre di montagne fraposte, perche ovunque direttamente rimira il Sole, ivi non può esser ombra di sorte alcuna: dunque la Luna, così rimirata, non mostrerebbe queste ombre.
14. All'altro dubio rispondete, in persona di Simplicio; che l'esser i corpi celesti ingenerabili, incorruttibili, inalterabili, impassibili, immortali &c., fa che siano assolutamente perfetti in ogni genere di perfettione; e percioche la figura sferica è anco ella perfetta, deve questa perfettione attribuirsi a i Cieli. La qual risposta è impugnata da voi, insinuando, prima, che perciò la figura sferica non si mostri come causa, ò requisito necessario di questa incorruttibilità; al che risponde Simplicio, accostandosi alla parte affirmativa: & voi argutamente soggiungete, che se ciò fusse vero, sarebbe in poter nostro il fare incorruttibili i legni, la cera, & ogn'altra materia ridotta in figura sferica; anzi, che in ogni figura ritrovandosi inclusa la sferica, già che per ogni parte può designarsi, potrebbe ogni cosa rendersi incorruttibile.
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