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      23. E posto che vi fusse acqua, e terra, ad ogni modo non vi nascerebbono animali simili alli nostri, ne piante, od altro, per due ragioni principali. La prima, che alle nostre generationi sono necessarij gli aspetti variabili del Sole, e questi sono diversi nella Terra e nella Luna, per la diversità di moti e per la inegualità della distanza del Sole: giache dalla massima alla minima altezza del Sole alla Terra vi corre circa quaranta sette gradi di differenza, cioè quanta è la distanza dall'uno all'altro Tropico; e nella Luna non importa altro che gradi diece, ò poco più, che tanto importano le massime latitudini del Dragone di quà e di là dall'eclittica; onde nella zona torrida, quando durasse quindeci giorni il Sole à ferir la Luna con i suoi raggi, considerisi, per la vicinità, quali attioni vi si farebbono.
      24. Secondariamente, che nella Luna non sono pioggie, perche le nugole ci asconderebbono alcune parti della Luna, che si vedono col Telescopio; e pur appaiono sempre in un modo, & in un eterno sereno purissimo. Ne è ragionevole che vi suppliscano le rugiade, ò le inondationi, come del Nilo in Egitto, non essendo nella Luna accidente alcuno che concordi con i nostri, di molti, che si ricercherebbono, per produr effetti simili. E sempre direi che colà non si produchino cose simili, ma differentissime, & inimaginabili dalle nostre; che così mi pare, che ricerchi la ricchezza della Natura e l'onnipotenza del Creatore, e Governatore. Queste cose principali ho brevemente raccolte da i vostri discorsi diffusi à questo proposito.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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