Dico che da quella confricatione si fa una dispositione più atta alla penetratione del lume, e questo basta; essendo esso lume un accidente meraviglioso, di attività indicibile; onde, con modo difficilissimo da intendersi, penetra i corpi lucidi, ancorche durissimi, e da loro si riflette, purche s'incontri in opaco terminante.
11. De i due dubbi proposti, il primo non porta controversia, anzi conferma la mia positione dell'apparir per raggi retti il corpo luminoso, &c.
12. Già che per questa causa volete che apparisca maggior lume; onde (aggiungo) non per le molte superficiette, & eccovi un altro punto di incostanza ne i vostri detti.
13. All'aggiunta dico, che in un corpo piccolo dominato, ò risguardato totalmente da un luminoso grandissimo, non possono cadere coteste differenze, ò non possono esser sensibili; conciosia che la nostra vista in fondamento materiale organico ricerca l'oggetto con proportione di quantità conforme. Che poi non si vedessero oscurità di valli, over ombre di montagne fraposte, perche direttamente sono rimirate dal Sole, & ovunque esso così rimira, è illuminato, & non vi può esser ombra di sorte alcuna. Vi rispondo, che ne men questa è positione evidente, conciosia che, quantunque il Sole risguardi direttamente tutto il disco della Luna; l'inegualità nondimeno delle sue parti (come asserite voi) e la loro obliquità si oppone a i diretti raggi del Sole, e fa ombra all'altre parti, e questa potrebbe vedersi. Come il Sole, all'ora che più direttamente risguarda in qualche monte ineguale e ripieno di valli, e di boschi, produce ombre diverse fra i colli, fra gli alberi, fra i rami, fra gli edificij, se però tutte le loro parti non fussero a linea direttissima rivolte verso la faccia del Sole, che è cosa ridicola da pensare.
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