16. Che poi la Luna per se stessa non habbia più lume che la terra, ancorche poco alla contraversia tra' Peripatetici importerebbe, sostenendo eglino che lo riceva dal Sole: tuttavia nella sua totale eclisse mostrando qualche poco di lume, or debile, or fosco (il che credo io avvenga per la interpositione di vapori, come per la medesima cagione apparisca in diversi tempi diversamente colorata), io giudicherei, che non fusse totalmente oscura come la Terra; e la comparatione, che voi fate fra essa Luna e le nubbi, conchiude direttamente (secondo il mio parere) l'opposito di quel che voi intendete conchiudere, conciosia che le nuvole non hanno in se stesse alcun colore vero, e reale, ma si mostrano più chiare e più oscure, secondo che sono più dense, ò meno; talche se la Luna apparisce di giorno quasi una nuvola, non segue, che ella sia più oscura che la terra, ma senza colore come le nubbi, e tanto più lucida, quanto che in effetto non appare nuvola oscura, ma chiara, e biancheggiante, e pur le nuvole, quando sono dense, dimostrano opacità, & oscurità, non ostante che siano illuminate. Anzi il lume, che illuminando non produce realmente i colori, ma solo fa che siano attualmente visibili, non potrebbe trar un colore all'apparenza dell'altro direttamente e del tutto opposto, e specialmente al più perfetto, al positivo, dal privativo, come un drappo negro, ancorche illuminato dal Sole, ò da altro luminare, non apparirà mai bianco: & i boschi negregianti per la folta quantità de gli alberi fronzuti, irradiati, non si veggono di altro colore, & in questo modo la Luna risguardata dal Sole non comparirebbe mai bianca, se fusse negra; se pur non volessivo dire; che l'istessa cagione naturale, invariata & unica, produca di sua natura effetti contrarij; & all'ora vi sarebbe lecito affirmare, che il calore sia effettivo anco del freddo, la febre della sanità, e della morte la vita.
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