Che alcuni poi si siano ribellati da Aristotile e che mai siano più ritornati alle sue dottrine, come ancora dite poco di sotto nel medesimo dialogo, ciò nulla rilieva; già che essendo questi tali nella famosissima Scola Peripatetica di niun grido e forse del tutto incogniti, gli è più di capitale esser conosciuti ne gli errori che sprezzati nelle dottrine; come colui che abbruggiò il tempio di Diana: & è di sì bassa liga questo vostro argumento, che se valesse punto (e pur gli Argomenti buoni in ogni soggetto son tali), se ne farebbono di simili innumerabili, di ribellanti dalle humane e dalle divine leggi, che verrebbono le leggi istesse in esterminio, ò almeno in compromesso di esser buone, ò rie. Ma torniamo pure alle controversie Filosofiche.
2. Che la sfera stellata, vastissima di mole, e per milioni di volte maggior della terra, non debba per questo moversi, ma sì bene la Terra, che è piccola, val tanto quanto sarebbe a dire che un fuoco grande non scaldi, ò non abbrugi per la sua immensità, ma una favilla efficacemente ciò facci: poiche non è più naturale di scaldare & abbruggiare al fuoco, che di moversi à i corpi naturali, e più a i più perfetti, essendo (come sapete, e supponete ancora) il moto effetto principale della Natura; sì che ove ella in modo più nobile si ritrova, indi questo effetto più potente da lei diviene. Ma voi misurate l'opre della natura indefessa con quelle de gli huomini deficienti, e debili; vi par che sia grande affare, pesante, e faticoso, il movere l'eccelsa mole del Ciel Supremo; onde, compassionando il primo motore, che l'aggira, volete che stia in riposo, e credo che v'indurreste anco à pensar ch'ei dorma, perche patisca meno e sia più da questi travagli lontano; pietoso Filosofo!
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