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      È Re de' Pianeti il Sole, è Padre de viventi e l'occhio principale dell'Universo. Son pieni di virtù, e di opere gl'altri pianeti: ma la loro unità, dalla numerosità innumerabile delle stelle, dalla velocità del moto incomparabile è in mille guise superata da questo primo corpo celeste, e divino. E chi sà, che la cagione per cui gli Astrologi hanno sonniati altri Cieli sopra di esso, non sia appunto un sogno? e che il moto di settemila anni, che da loro gli vien attribuito per proprio, oltre il diurno di 24. hore, sia vero? qual'età, qual speculatione, sarà senza errore giunta à tal conoscenza? Chi sà (anco quando ciò fusse vero indubitato), che havendo un moto solo semplice naturale (come conviene a i semplici corpi), non havesse gli altri due (che gli atribuiscono, del Ciel Cristallino, e d'un altro che dicono primo mobile) per special prerogativa da intelligenze ò da altre cause non conosciute? O che egli, come fra gli altri nobilissimo, e men de gli altri semplice (come lo mostra la varietà grandissima delle stelle), fusse anco di moti più abondevole? di quanti è partecipe l'huomo? se ben un solo è il suo primiero naturale, Niuna cosa però di queste asserisco irretrattabilmente, insinuo solo, e desiderarei, che altri, più de gli arcani celesti (per altre professioni aggiunte alle Filosofiche) intendente, si immergesse più oltre. E voi Signor Galileo (che anco insinuate poner la sfera stellata per primo Cielo, ancorche immobile), con le vostre Matematiche ponderandola, e dand


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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