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      9. Che sia inescogitabile (il che adducete per sesto inconveniente) qual sia la solidità, di quella massima sfera, non è da maravigliarsi, essendo parimente quasi inescogitabile la natura totale de' corpi celesti, de i quali i più intendenti ne parlano con grandissima circonspettione, eccetto che di alcune cose, come del moto, del lume, della quantità, della figura. Sarebbe però più inescogitabile il ponerla in qual si voglia altra maniera di quella, che la pongono i Peripatetici, e specialmente immobile, otiosa, fluida, come la fingete voi, e con le stelle vaganti, & immobili, raggirate in mille modi e pur quiete, con altre contradittioni manifestissime, con gli inconvenienti, che per conseguenza ne seguirebbono contra voi, addutti da voi medesimo. Ne per tener à segno le stelle, deve quella sfera esser immobile, ma basta, che vi sian fisse dentro, aggirandosi pur ella.
      10. Ne la settima instanza è di vigor alcuno. Già che appunto à quel corpo supremo deve attribuirsi suprema invincibil forza, e dominio sopra gli altri, quasi nel modo, che l'omnipotente Iddio l'ha sopra lui e sopra tutto il resto dell'Universo; sì che sarà convenevolissimo, che seco rapisca gli altri corpi inferiori, per conferirgli virtù, la qual diffonda à proportione e con ordine al fine; onde se sino alla Terra non si estenda, ciò deve esser non per mancamento di potere, ma per altri fini da noi non conosciuti, e perche poco à questo infimo elemento una cotal participatione sia di mestieri. Già gli ordini e l'opre tutte della Natura hanno il principio, la regola, e la misura, da' fini, à quali sono ordinate, e con questi più tosto, che con la vastità della mole, ò con la imperfettione della materia si conformano.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230

   





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