L'altro è, che movendosi tutto il globo intorno al suo centro in ventiquattro hore, le sue parti ancora girassero intorno al medesimo centro in vintiquattr'ore. Il primo sarebbe una impertinenza non minore che se altri dicesse che di una circonferenza di cerchio ogni parte bisogna che sia un cerchio; overo perche la Terra è sferica, ogni parte di terra bisogna che sia una palla, perche così richiede l'assioma Eadem est ratio totius & partium. Ma se egli intende nell'altro, cioè che le parti, ad imitation del tutto, si moverebbero naturalmente intorno al centro di tutto il globo in vinti quattr'ore, io dico che lo fanno; & à voi (rivolto al vostro Simplicio), in vece d'Aristotile, toccherà à provar, che no. Risponde Simplicio, che già Aristotile l'hà provato, con dire che il moto delle parti è retto, e che il circolare non gli può naturalmente competere, perche è violento, & il violento non è eterno, e pur l'ordine del Mondo è eterno. A cui fate instanza, dicendo che se quel che è violento non può esser eterno, pe 'l converso quel che non può esser eterno non potrà esser naturale, ma il moto della Terra all'ingiù non può esser altrimenti eterno; dunque meno può esser naturale, ne gli potrà esser naturale moto alcuno che non gli sia anco eterno: Ma se noi faremo la terra mobile di moto circolare, questo potrà esser eterno ad essa & alle parti, e però naturale. E soggiungendo Simplicio, che il moto retto sarebbe eterno alla Terra, ò alle sue parti, levato via ogni impedimento, instate gagliardamente, dicendo, e provando con essempi, niun moto poter esser eterno, mentre sia fatto per spatio finito, e terminato. così sarebbe il moto retto della Terra terminato sempre dal centro; e per riflessione non è un sol moto (dottrina vera in questa parte, e di Aristotile nell'ottavo della Fisica) dunque mai sarebbe il retto eterno.
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