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      E che l'aria possa col suo moto portar questi proietti, si vede in altre esperienze, specialmente mentre agitata move, e spinge impetuosamente vascelli smisurati in mare, sbarbica gli antichissimi e grandissimi arbori, scuote, & abbatte torri, & edificij validissimi, &c. Ma quanto vagliano queste risposte, si può conoscere (rispondo io) da quel che è stato detto di sopra; conciosia che sempre supponete, e che la terra si mova, e che l'aria insieme con essa, e che questa porti i proietti col suo moto naturale, & in oltre anco, che essi, separati dalla terra, intorno à quella si aggirino. Le quali cose essendo tutte falsissime, e dichiarate per tali, & alcune anco ripugnanti fra loro, come che i proietti siano portati dall'aria, & anco si movano del medesimo moto circolare naturalmente, essendo la vettione moto violento alla cosa portata, e pur dite l'uno, e l'altro; overo (per concedervi quanto più posso) havendo bisogno estremo di esser provate, ò fatte almen verisimili, e voi ponendole per ricevute e per note, commettete consequenze erronee, e petitioni di principij manifeste, e non è altro che discorrer conditionalmente, che niente rileva; niuna cosa assertivamente determina; come chi dicesse: se l'huomo havesse l'ali, volarebbe, sarebbe un uccello, sarebbe irragionevole, &c. le quali illationi ruinano dalla falsità dell'antecedente. Ne l'essempio della nave è al proposito: perche se bene quel moto di esso(13) conferito à tutte le cose che vi son dentro, non apporta fra loro diversità, ne di essere ne di conoscenza, e l'aria rinchiusa è portata col medesimo moto; ad ogni modo un grave proietto in quell'aria non sarà da lei sostentato, ne portato, ma cascherà nel fondo della nave e non seguirà il moto dell'aria rinchiusa, come è manifesto.


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Esercitazioni filosofiche
di Antonio Rocco
Appresso Francesco Baba Venezia
1633 pagine 230